Storia e missione della Biblioteca

Storia e missione della Biblioteca 2018-05-10T12:44:19+02:00

La Biblioteca comunale di Anzio nasce nel 1951 come Biblioteca comunale popolare. Nel corso dei primi due decenni di attività si gettano le fondamenta per la costruzione di una Biblioteca di base: in questa fase si affastellano, in assenza di un piano bibliografico, materiali, donazioni e acquisizioni di fondi ritenuti idonei all’utenza del periodo, rappresentata quasi esclusivamente da studenti delle scuole elementari e medie.

Sul finire degli anni Settanta si fa strada l’intenzione di realizzare un programma per la Biblioteca comunale di Villa Adele. Prende perciò l’avvio una campagna informativa allo scopo di far conoscere al territorio la presenza della Biblioteca. L’azione è capillare: coinvolge scuole, insegnanti, e studenti, mentre inizia a svilupparsi la Sezione ragazzi, e si realizza una serie di iniziative legate all’appartenenza al Sistema bibliotecario provinciale e all’Organizzazione bibliotecaria regionale.

La crescita della Biblioteca comunale di Anzio prosegue fino all’affermazione come importante agenzia culturale territoriale, con un rilievo ed un valore da gestire con lungimiranza e abilità.

Negli anni Novanta, in un momento storico in cui il mondo dell’informazione si sta rivoluzionando e le biblioteche riflettono su sé stesse (carta? documenti elettronici?), la Biblioteca di Anzio, consapevole della ricchezza del composito patrimonio accumulato, e con ambizione e volontà di ammodernamento, riconsidera le proprie prospettive e la propria collocazione nel mondo bibliotecario, pervenendo a una nuova definizione della sua peculiarità: biblioteca di base, ma biblioteca tecnologica (multimediale e digitale e, già nel 1997, in concomitanza con le nascite di più grandi e prestigiose mediateche italiane, dotata della sua prima postazione per la navigazione in internet); biblioteca generica, eppure rispondente alle necessità di un’utenza ormai mutata, ora composta anche da studenti universitari, professionisti, persone appartenenti a fasce della popolazione e a categorie disagiate, oltre a immigrati nuovi cittadini.

Da allora il ‘progetto biblioteca’ è stato coltivato e realizzato, obiettivo per obiettivo: le sale si sono affollate di lettori; gli scaffali sono stati riempiti di testi pregevoli e selezionati e, non meno importante, finalmente facenti parte di un piano bibliografico puntuale e mirato al soddisfacimento delle necessità dell’utenza; è stato adottato un lungo orario di apertura al pubblico; si è consolidata e notevolmente arricchita l’offerta di iniziative culturali di largo respiro volte alla formazione di nuovi cittadini – siano essi anziani poco informati o tecnologizzati, casalinghe desiderose d’apprendere ciò che non hanno potuto in gioventù, ragazzi all’interno di una carriera scolastica (dalla materna all’Università), nuovi nati da attrarre, insieme alle loro famiglie, nel mondo della lettura.

Va sottolineato l’importante impatto sociale ed economico che la Biblioteca ha sul territorio, sia in termini di risparmio di tempo e denaro (si consideri il vantaggio in favore dell’utenza prodotto dalla reperibilità e gratuità, dei testi ottenibili senza doversi allontanare dalla propria città) sia, più in generale, per i molteplici benefici portati da servizi disponibili per i cittadini di ogni fascia sociale ed età.

Per questo motivo la Regione Lazio finanzia i progetti della Biblioteca e ne premia l’eccellenza. L’ingresso e la permanenza nell’OBR (Organizzazione Bibliotecaria Regionale) e l’assegnazione del Premio Marchio di Qualità testimoniano gli alti standard conseguiti e mantenuti.

La Biblioteca comunale di Anzio non è stata risparmiata dagli effetti negativi della crisi economica che negli ultimi anni ha significativamente ridotto, quando non azzerato, i finanziamenti a lei destinati. Nonostante le pur gravi difficoltà economiche, l’impegno del personale permette lo svolgimento di attività di qualità in quantità tale da offrire a tutte le fasce di utenza un servizio di alto livello.

I servizi della Biblioteca, non solo in ragione della loro gratuità, ma soprattutto dell’accuratezza con cui vengono progettati, contribuiscono a mitigare gli effetti della crisi economica, ed in particolare quello dell’immiserimento culturale: il servizio di prestito offre un argine alla dilagante mancanza di capacità finanziaria degli studenti per l’acquisto di esosi testi di studio; le iniziative, e in particolare quelle rivolte all’infanzia e alla famiglia, forniscono un più alto tenore di ‘vita intellettuale’; l’apertura ad orario continuato offre altresì una considerevole mitigazione delle dure condizioni dei pendolari delle università. Le statistiche relative alla frequentazione della Biblioteca e il numero in costante aumento delle iscrizioni sono in controtendenza rispetto al preoccupante fenomeno di ‘abbandono’ delle biblioteche che si registra a livello nazionale, e rappresentano la cartina tornasole della validità della programmazione e della qualità dei servizi erogati.